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Tappa obbligata per chi deve recarsi a Gambarie, località sciistica molto nota in Calabria, sia per chi proviene da Scilla che da Villa San Giovanni.
Dopo aver lasciato i tornanti panoramici, che si affacciano su tutta la Costa Viola, si giunge a MELIA, a 600 mt d’altezza sul mare. La borgata si estende in un pianoro molto suggestivo per la presenza di grandi boschi cedui di castagno, uliveti, e campi seminativi che arrivano fino ai piani dell’Aspromonte.
Piazza San Gaetano è, come per lo scillese piazza San Rocco, praticamente il salotto di casa. Vi sorge, sul fondo, la chiesetta dedicata al Santo patrono, eletta a parrocchia nel 1907, e, proprio all’inizio, un monumento ai caduti, opera dello scillese Carmine Pirrotta.
La chiesetta, un tempo dedicata a San Giovanni Battista, fu distrutta dal terremoto del 1783. Don Francesco de Franco, da Scilla, fece costruire una cappella privata, dedicata a San Francesco d’Assisi, per le personali esigenze religiose.
Aumentando la popolazione e per soddisfare le crescenti esigenze degli abitanti, l’Università di Scilla, provvide a far costruire un’altra chiesetta, dedicandola a San Gaetano, aperta al culto nell’anno 1849, in riconoscimento del Sindaco pro tempore, Gaetano Minasi.
Il terremoto del 1894 distrusse entrambi i luoghi di fede. Successivamente il Cardinale Portanova, arcivescovo di Reggio Calabria, fece riedificare quella pubblica, a sue spese, ricevendo in dono la campana della cappella, non danneggiata dal sisma, dagli eredi di don Francesco de Franco.
La chiesa rimase danneggiata gravemente dai terremoti d’inizio secolo e quindi chiusa al culto. Dopo essere stata sostituita da una costruzione in legno, per parecchi anni, venne definitivamente riparata, e ai giorni nostri, fu realizzato l’affresco nell’altare centrale.
Percorrendo i tornanti verso l’Aspromonte si nota la struttura urbana del centro, con i fabbricati distribuiti ai lati di un lungo corridoio di case che sale fino alla contrada Sant’Angelo. Altre case singole o raggruppate sono distribuite lungo tutto il territorio circostante.
Di notevole attrazione turistica sono le Grotte di Tremusa, ricche di stalattiti e stalagmiti. Sulle pareti sabbiose vi si nota la presenza di conchiglie. Le Grotte appaiono agli occhi del turista come delle gallerie molto suggestive, - i contadini in passato le avevano denominate “nascondigli dei briganti” –. Sono raggiungibili dalla strada che conduce ai piani delle Aquile in prossimità del secondo nucleo di case, percorrendo una stradina a tornanti molto ripide. Poco prima della stradina un viottolo porta ad un’abbeveratoio, ancora funzionante, della proprietà dei Principi Ruffo.
La sorgente di Paolo Re, dove sgorga un’acqua dalle riconosciute proprietà diuretiche, è raggiungibile da una stradina, sulla sx, a circa un Km da piazza San Gaetano.
La collocazione della borgata, tra la montagna e il mare, per tutta la primavera invita a delle bellissime passeggiate lungo le stradine strettissime, ricavate tra gli ulivi ed i campi di grano ed ornate di violette, narcisi, campanule, papaveri. In passato attraversate solo da carri trainati da coppie di buoi. Nei mesi estivi può essere considerata, per la sua aria profumata e salubre, un luogo di ristoro da raggiungere nelle giornate afose.
Sono ancora moltissimi gli agricoltori che coltivano la terra, a seminativo, piantano patate, granoturco, fagioli. In molte famiglie, e soprattutto ad opera delle donne, si usa preparare ancora a furnata i pani e la ricotta con il metodo tradizionale tramandatto dagli antichi avi.
I frantoi invece sono stati sostituiti da altri più moderni. L’attività boschiva si pratica sempre meno. Un vecchio mulino è quasi al tramonto e nelle strade non s’incontrano più i carri trainati da buoi, ormai sostituiti da altri mezzi motorizzati.
Il piccolo centro è fornito d’ufficio postale, farmacia, scuole medie, elementari e materne e vi ha sede una stazione del C.F.S.. Esso è collegato da due linee d’autobus con due corse giornaliere.
Anche Melia non partecipa, se non sporadicamente, alla vita quotidiana del capoluogo, vuoi per aver raggiunto una certa autonomia e vuoi per la maggiore vicinanza ai centri di Campo Calabro e Villa San Giovanni.
Testo estratto dalla Guida turistica "Scilla, aquila d'argento" - © Arbitrio Editori Sas - Tutti i diritti riservati